Pubblicato il 16/11/2018
L’obiettivo dell’incontro in programma il 26 novembre p.v. parte dall’esperienza e dal vissuto delle imprese associate che vivono di regole, obiettivi e profitti.
Oggi il lavoro cambia: delocalizzazione, destrutturazione del luogo di lavoro (pensiamo allo smart working), inserimento di nuove tecnologie, invecchiamento della popolazione, fenomeno spinto della immigrazione/emigrazione, la maggiore interazione uomo/macchina. Il modo di lavorare deve essere rivisto.
Dal punto di vista della sicurezza riteniamo che le normative attualmente in vigore debbono essere aggiornate in quanto tarate su un vecchio sistema produttivo e organizzativo ormai non più attuale. Da tempo si chiede un aggiornamento al testo del D.Lgs. 81/2008; non si tratta di riscriverlo, ma di adattarlo alle nuove esigenze.
Riteniamo necessario che l’approccio alla prevenzione passi attraverso la:
- Cultura aziendale (la sicurezza come valore imprenditoriale).
- Cultura dei lavoratori (sui comportamenti sicuri).
- Cultura del legislatore (garante di un sistema normativo rispettoso dei principi legalità tassatività e certezza del diritto).
- Cultura dell’interprete (garanzia della uniformità dei criteri e dei principi costituzionali).
Da un punto di vista tecnico-operativo riteniamo che la prevenzione deve tenere conto:
In merito al punto 1 - innovazione tecnologica pensiamo:
- alla introduzione di nuove materie prime, nuove attrezzature di lavoro, nuovi metodi di lavoro;
- alla 4° rivoluzione industriale con “Industry 4.0”: connessione tra sistemi fisici e digitali, ottimizzazione di prodotti e processi produttivi, richiesta di maggiore flessibilità, velocità, produttività, qualità, competitività;
In merito al punto 2 - comunicazione:
- conoscenza delle procedure di lavoro e addestramento costante del personale (soprattutto per interventi saltuari o eccezionali);
- coinvolgimento degli RLS, ma anche di tutti i lavoratori;
- comunicazione efficace, più operativa e meno didattica soprattutto se ho lavoratori con una scolarizzazione molto diversificata, con differenza di età, di nazionalità straniera, adozione di contratti atipici.
In merito al punto 3 – cambiamenti demografici dobbiamo riflettere alla:
-presenza sempre più numerica di lavoratori con età elevata;
-allungamento dei tempi di esposizione al rischio;
-capacità dell’individuo ad adattarsi ai cambiamenti tecnico-organizzativi (maggiori e più frequenti);
-aggiornamento professionale continuo.
In questa prospettiva va contestualizzato il workshop ““La sicurezza dal corpo alla mente: il valore della Safety Leadership”, che approccia il tema della sicurezza sotto una luce nuova, più persuasiva dei molteplici aspetti che come visto sono collegati a questa disciplina.
Ma la vera novità è inquadrare la sicurezza come un vero e proprio elemento di produttività anche attraverso il miglioramento del clima aziendale.
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