Regione Toscana – Sorveglianza sanitaria per i lavoratori esposti all’amianto nella loro vita lavorativa

Pubblicato il 17/05/2017
In: Medico competente  Territorio 


Premessa

A seguito alla messa al bando dell'amianto, avvenuta con la legge 257 del 1992, sono cessate le esposizioni significative di tipo professionale a questo agente cancerogeno. Ad oggi il rischio di esposizione occupazionale è minimo ed è legato a operazioni di bonifica e smaltimento di materiali contenenti amianto che, tuttavia, vengono eseguite applicando le attuali norme di prevenzione della salute e sicurezza sul lavoro per i lavoratori ancora esposti.

 

L’iniziativa della Regione Toscana

Dallo scorso 3 aprile i soggetti che, nel corso della loro vita professionale, sono stati esposti ad amianto in maniera significativa potranno beneficiare di uno specifico  programma di sorveglianza sanitaria .

Infatti la Regione Toscana ha approvato con la delibera n.396 del 3-5-2016  un percorso di sorveglianza sanitaria che sarà offerto gratuitamente agli ex-esposti ad amianto mediante l'attivazione di un codice di esenzione regionale.

 

Modalità di svolgimento della sorveglianza sanitaria

La sorveglianza sanitaria sarà realizzata sulla base di specifici piani operativi, elaborati dalle Aziende Sanitarie e Ospedaliero - Universitarie, che sono stati validati dalla Regione Toscana nell'ottica di offrire omogeneità e appropriatezza delle prestazioni delle strutture sanitarie interessate dalla sorveglianza (ambulatori di medicina del lavoro, radiologie, pneumologie, oncologie).

La sorveglianza sanitaria prevede una iniziale valutazione della pregressa esposizione ad amianto e quindi un'attestazione di ex-esposto che consentirà di usufruire delle prestazioni sanitarie.

Sono inclusi nel programma di sorveglianza sanitaria i residenti in Toscana:

  • con pregressa esposizione professionale ad amianto certificata;
  • di età compresa tra 30 e 79 anni;
  • che abbiano cessato l'esposizione a rischio da meno di 30 anni;
  • in pensione o in attività in un'azienda diversa da quella dove sono stati esposti ad amianto.

Si prevede, quindi, di seguire i lavoratori ex-esposti ad amianto nei 30 anni successivi alla cessazione dell'esposizione a rischio, fino al compimento degli 80 anni di età, e comunque fino al 2024 (cioè per i 30 anni successivi alla dismissione completa dell'amianto a seguito della legge n.257/1992). Il limite dei 30 anni deriva dalle evidenze scientifiche relative alla riduzione dei rischi per le patologie respiratorie benigne dopo tale periodo. Per i tumori associati all'amianto non vi sono invece a tutt'oggi prestazioni sanitarie in grado di ridurre i rischi e cambiare la storia naturale di queste malattie.

La Regione Toscana, con la citata delibera 396/2016, ha stanziato fino al 2018 un finanziamento pari a €1.134.000. Le risorse per le visite di 1° e 2° livello sono state destinate in maniera differenziata alle varie Aziende Sanitarie, in rapporto alla distribuzione dei potenziali ex esposti, sulla base della distribuzione dei casi di mesotelioma maligno registrati dal Centro Operativo Regionale Toscano mesoteliomi.

 

E' stato stimato che dei circa 30.000 lavoratori toscani che, dagli anni '60, sono stati esposti ad amianto, attualmente siano circa 5.600 quelli che potrebbero beneficiare di questo percorso di sorveglianza sanitaria, che sarà omogeneo su tutto il territorio regionale.

I soggetti potenzialmente interessati riceveranno una lettera dagli ambulatori di Prevenzione, Igiene e Sicurezza sui Luoghi di Lavoro (PISLL) della propria Asl, su cui sarà riportato il numero di telefono dell'ambulatorio, per concordare direttamente data e ora dell'appuntamento. Gli inviti saranno inviati progressivamente nel corso dei prossimi mesi. Sono inoltre previste modalità per un accesso spontaneo agli ambulatori da parte dei cittadini, previo appuntamento telefonico ai numeri indicati. In caso di necessità di ulteriori approfondimenti, è previsto l'invio dei soggetti ad una consulenza di secondo livello presso le Unità operative di Medicina del lavoro delle Aziende ospedaliero - universitarie Pisana e Senese.

I casi di mesotelioma maligno in Toscana dal 1988 al 2017

Il mesotelioma maligno è un tumore molto raro ma considerato "evento sentinella" di pregresse esposizioni ad amianto. La sorveglianza epidemiologica di questo tumore, data la sua lunga latenza media (pari a 30-40 anni), continua ad essere importante nonostante siano ormai passati più di 20 anni dalla legge di bando dell'amianto (257/92) e le esposizioni ad amianto possano considerarsi residuali.

La struttura che effettua questa sorveglianza è un registro specifico, il Centro Operativo Regionale (COR) toscano mesoteliomi, gestito operativamente dall'Istituto per lo Studio e la Prevenzione Oncologica (ISPO) su mandato della Regione Toscana.

La rilevazione dei casi viene effettuata presso tutte le strutture ospedaliere toscane che diagnosticano e trattano casi di mesotelioma.

I casi ad oggi registrati dal COR mesoteliomi toscano tra i residenti in Toscana con diagnosi dal 1988 al marzo 2017 sono 1.864, dei quali 1.459 (78,3%) in uomini 405 (21,7%) in donne.  Il  picco più alto di incidenza si è osservato nel 2010-2013. L'andamento nel suo complesso è in linea con quello atteso di mortalità per tumore pleurico stimato nei primi anni 2000 in relazione all'uso di amianto nel passato: allora per l'Italia era stato stimato il picco massimo nel 2015; in Toscana dai dati del COR appare che il picco sia anticipato di due anni e già si sia in una fase calante, ma occorre cautela in questa affermazione, poiché devono ancora essere completate alcune verifiche di completezza della casistica del 2016, che ci auguriamo non spostino molto l'andamento in riduzione evidenziato 

(Fonte Regione Toscana)

 

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