Regione Toscana: piano strategico per la sicurezza sul lavoro

Pubblicato il 28/04/2016


Il contesto

La Giunta Regionale con la delibera n. 151 del 1 marzo 2016 ha approvato il Piano Strategico per la Sicurezza sul Lavoro, per gli anni compresi tra il 2016 e il 2020, con riferimento a specifici comparti produttivi. Sono previsti aggiornamenti annuali del Piano.

Nel documento viene evidenziata la coerenza del ruolo dei Dipartimenti di Prevenzione delle ASL sul territorio per la salute e la sicurezza sul lavoro, con quanto previsto dal D.Lgs. 81/2008 in tema di informazione, assistenza, vigilanza, controllo e per quanto concerne la formazione.

 

Destinatari

Gli allegati alla Delibera dalla lettera 2B alla lettera 2N si riferiscono ai seguenti settori industriali: Edilizia (B), Agricoltura (C), Estrattivo e Lapideo (D), Portuale – cantieristica – Lavoro in Mare (E), Metalmeccanica (F), Legno (G), Progetto Speciale Area Vasta Centro (H), Grande Distribuzione (I), Tessile (L), Concerie (M), Rischio Chimico ed Aziende ad Alto Rischio (N). Tutti i citati allegati – cui rimandiamo per una lettura approfondita – contengono un’analisi del singolo comparto industriale e dei relativi dati infortunistici, con l’individuazione delle prevalenti criticità. A tale analisi fa seguito l’indicazione delle buone pratiche di riferimento da applicare e l’indicazione dei criteri e degli obbiettivi dell’attività di vigilanza.

 

Sintesi del contenuto degli altri allegati alla Delibera Regionale n. 151.

L’Allegato 1 contiene, i criteri generali per la vigilanza, il controllo, l’informazione, l’assistenza e la formazione in tema di prevenzione, igiene e sicurezza sul lavoro. In particolare vengono assegnati i seguenti “input” alla vigilanza degli Enti di controllo:

-la vigilanza sarà programmata;

-potranno essere prese in esame segnalazioni anche anonime ed esposti, previa attenta valutazione, e purchè si riferiscano a concrete esigenze di prevenzione;

-in tema di infortuni sul lavoro e malattie professionali dovrà essere reso operativo, e costantemente aggiornato, il Protocollo siglato tra Procure della Repubblica ed Aziende ASL anche per quanto concerne i flussi dei dati Inail.

L’Allegato 2 A si occupa della vigilanza coordinata e congiunta da parte di più Enti di controllo. Essa unisce gli aspetti della vigilanza legati alla prevenzione degli infortuni e alla tutela della salute (INAIL e ASL), con il controllo della regolarità dei rapporti di lavoro (Direzione del Lavoro), e con aspetti di tipo contributivo (INPS). Questo allegato menziona espressamente i settori dell’edilizia e dell’agricoltura come quelli ad elevato rischio infortunistico, cui è prevalentemente destinata la vigilanza coordinata e congiunta.

L’Allegato 3 individua la formazione come uno dei principali strumenti di prevenzione. In tal senso andrà promossa una “formazione maggiormente pratica, efficace che utilizzi metodologie interattive……..in grado di innalzare la cultura della sicurezza e le competenze professionali dei vari soggetti” coinvolti. L’offerta formativa dovrà essere integrata ed interessare datori di lavoro, RSPP/ASPP, RLS, lavoratori anche autonomi (professionisti e consulenti) che operano in situazioni a rischio, e coinvolgere anche il personale degli Enti di controllo. I soggetti incaricati di erogare la formazione sono le Associazioni datoriali, gli Organismi Paritetici, gli Ordini e Collegi professionali, le Aziende ASL e l’INAIL.

L’Allegato 4 si occupa della comunicazione come strumento per sviluppare una cultura della sicurezza nei luoghi di lavoro. I destinatari sono i datori di lavoro ed i lavoratori di tutti i settori industriali indicati nel Piano Strategico Regionale. L’azione di comunicazione prevede un messaggio iniziale trasversale a tutti i settori e successivamente interventi in ambiti più specifici, utilizzando anche strumenti informativi cartacei (es guide operative ecc…). Vi è un riferimento significativo dell’allegato al sistema imprenditoriale cinese insediato, prevalentemente, nell’Area Vasta del Centro della Toscana, per il quale si prevede di affidare alla competente Azienda ASL Toscana Centro il compito di sviluppare i contenuti di uno specifico progetto comunicativo.

L’Allegato 5 prevede particolari interventi – che possono essere oggetto di incentivi economici - in relazione a determinate situazioni di rischio come lo sono quelle legate alla realizzazione di grandi opere, all’industria estrattiva (per entrambe tali ipotesi si prevede la realizzazione di un sistema di primo soccorso), alla movimentazione delle merci nelle cartiere, al lavoro nei porti, alla installazione di cabine di guida nei trattori in agricoltura e di chiusure laterali nei carrelli elevatori.

L’allegato 6 definisce obbiettivi e funzioni del CeRIMP – Centro Regionale Infortuni e Malattie Professionali –. Inoltre prevede una collaborazione di tale Ente con l’INAIL, l’INPS, l’ISPO (Istituto per lo Studio e la Prevenzione Oncologica), la ARS (Agenzia Regionale di Sanità), l’Università, l’Istat, l’Irpet e le CCIAA.

L’Allegato 7 definisce le azioni e gli obbiettivi di sviluppo del SISPC – Sistema Informativo Sanitario Prevenzione Collettiva – in ambito servizi di prevenzione delle Aziende ASL.

L’Allegato 8 contiene il quadro finanziario delle risorse attivabili da parte della Regione Toscana per i vari interventi previsti.